sábado, 7 de junio de 2014

Qual è la chiave del successo?

Due giovani intraprendenti lavoravano da tempo a una strana macchina che dovevano sottoporre a un test cruciale. All’improvviso una violenta raffica di vento afferrò il fragile marchingegno, lo sollevò vorticosamente in aria e lo fece precipitare al suolo con uno stridente suono di ferraglia. Scoraggiati, i due guardavano ammutoliti: il frutto delle loro meticolose fatiche giaceva a terra accartocciato, un cumulo di rottami di legno e di metallo.
Per Orville e Wilbur Wright, ciò che avvenne quel frustrante giorno di ottobre del 1900 non era il primo fallimento dei loro tentativi di costruire una macchina volante più pesante dell’aria. Erano anni che ci lavoravano e avevano speso un bel po’ di quattrini per effettuare i vari esperimenti.
Alla fine, però, la loro perseveranza fu ricompensata. Il 17 dicembre 1903, a Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, i fratelli Wright riuscirono a far sollevare un prototipo a motore che volò per 12 secondi: pochi in paragone con la durata dei voli attuali, ma sufficienti per cambiare il mondo per sempre!
Il successo della maggioranza delle imprese dipende in gran parte dalla pazienza e dalla perseveranza. Che si tratti di imparare una lingua o un mestiere o anche solo di coltivare un’amicizia, la maggior parte delle cose di valore si ottengono solo con uno sforzo continuo. “Nove volte su dieci”, dice lo scrittore Charles Templeton, “il successo è il diretto risultato di una cosa: il duro lavoro”. Il giornalista Leonard Pitts jr. osserva: “Parliamo di talento, accenniamo alla fortuna, ma il più delle volte dimentichiamo le cose più importanti: il duro lavoro e i numerosi fallimenti, l’iniziare la mattina di buon’ora e il trattenersi fino a tardi la sera”.
Questo conferma ciò che disse la Bibbia molto tempo fa: “La mano dei diligenti è quella che governerà”. (Proverbi 12:24) Essere diligenti significa perseverare negli sforzi. Questo è necessario se vogliamo raggiungere ciò che ci siamo prefissi. Cos’è la perseveranza? Come possiamo perseverare per conseguire le nostre mete, e in che cosa dovremmo perseverare? L’articolo che segue risponderà a queste domande.

Successo grazie alla perseveranza
LA PERSEVERANZA è diventata un bene raro ai nostri giorni. Più che dalla perseveranza, molti credono che il successo dipenda dal trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Chi può dar loro torto? I mezzi di informazione sono saturi di slogan che a livello subliminale trasmettono il messaggio che quasi tutto ciò che si desidera si può avere con minimo sforzo e con qualche soldo in più. I giornali pubblicano notizie di persone che hanno avuto successo dall’oggi al domani e di giovani imprenditori geniali che poco dopo aver terminato la scuola erano già miliardari.
Il giornalista Leonard Pitts lamenta: “In una società ossessionata dalla scaltrezza, [il successo] sembra troppo facile. . . . Sembra qualcosa che chiunque potrebbe avere se solo indovinasse il trucco, avesse l’abilità o venisse folgorato da un lampo di genio per grazia di Dio”.
Cos’è la perseveranza?
Perseverare significa “persistere con costanza e fermezza nei propri propositi”. (Zingarelli, 12a ed.) Implica l’andare risolutamente avanti nonostante le avversità, essere tenaci, non arrendersi. La Parola di Dio, la Bibbia, dà risalto all’importanza di questa qualità. Per esempio ci esorta dicendo: “Continuate dunque a cercare prima il regno”, “continuate a bussare, e vi sarà aperto”, “siate costanti nella preghiera” e “attenetevi a ciò che è eccellente”. — Matteo 6:33; Luca 11:9; Romani 12:12; 1 Tessalonicesi 5:21.
Un aspetto importante della perseveranza è il saper accettare le inevitabili battute d’arresto. Proverbi 24:16 dice: “Il giusto può cadere pure sette volte, e certamente sileverà”. Anziché arrendersi di fronte alle difficoltà o agli insuccessi, chi persevera si rialza, va avanti e ci riprova.
Tuttavia molti non sono preparati ad affrontare le difficoltà e le sconfitte. Non avendo mai coltivato la volontà di perseverare, si arrendono subito. “Troppa gente reagisce negativamente agli insuccessi”, osserva lo scrittore Morley Callaghan. “Si commisera, dà la colpa agli altri, si inasprisce e . . . si arrende”.
È un peccato che questo avvenga. “Dimentichiamo”, dice Pitts, “che vale la pena affrontare una prova, che anche l’avversità può rivelarsi utile”. In che senso? Pitts dice: “[Si] impara che l’insuccesso non è fatale e che la sconfitta non è eterna. Si acquista spessore. Si fa esperienza”. In parole semplici la Bibbia dice: “Da ogni genere di fatica viene un vantaggio”. — Proverbi 14:23.
Naturalmente non è sempre facile ricominciare dopo una battuta d’arresto. A volte ci troviamo davanti a prove che per quanto ci sforziamo non riusciamo a superare. Invece di avvicinarsi, le nostre mete sembrano allontanarsi sempre più. Forse ci sentiamo esausti, inetti, e possiamo scoraggiarci o addirittura cadere in depressione. (Proverbi 24:10) Tuttavia la Bibbia ci incoraggia: “Non smettiamo dunque di fare ciò che è eccellente, poiché a suo tempo mieteremo se non ci stanchiamo”. — Galati 6:9.
Cosa può aiutarci a perseverare?
Il primo passo per perseverare in una determinata condotta è quello di stabilire delle mete degne e raggiungibili. L’apostolo Paolo ne era sicuramente consapevole. Disse ai corinti: “Il modo in cui corro non è incerto; il modo in cui dirigo i miei colpi è tale da non colpire l’aria”. Sapeva che per avere successo doveva avere mete chiare, come il corridore che si concentra sul traguardo. “Non sapete voi che i corridori nella corsa corrono tutti, ma solo uno riceve il premio? Correte in modo tale da conseguirlo”, li esortò. (1 Corinti 9:24, 26) Come possiamo far questo?
“L’accorto considera i suoi passi”, dice Proverbi 14:15. È saggio riconsiderare di tanto in tanto le strategie che seguiamo nella vita, chiedendoci dove siamo diretti e se occorre fare qualche correzione di rotta. È essenziale avere chiaro in mente ciò che intendiamo fare e perché. Saremo meno propensi ad arrenderci se abbiamo ben chiara nella mente la nostra destinazione finale. “In quanto ai tuoi occhi, devono guardare diritto”, esorta il proverbio ispirato, affinché “tutte le tue proprie vie siano fermamente stabilite”. — Proverbi 4:25, 26.
Avendo ben chiare le proprie mete, il passo successivo è vedere come raggiungerle. Gesù chiese: “Chi di voi volendo costruire una torre non si mette prima a sedere e non calcola la spesa?” (Luca 14:28) In armonia con questo principio, un esperto di igiene mentale dice: “Una delle cose che ho notato nelle persone di successo è che hanno un concetto chiaro della relazione tra causa ed effetto nella loro vita. Le persone di successo capiscono che se vogliono qualcosa devono fare tutto ciò che serve per ottenerla”. Avendo le idee chiare su tutti i passi da compiere per raggiungere ciò che ci siamo prefissi non ne saremo distolti. Ci sarà anche più facile rimetterci in sesto in caso di insuccesso. Questa strategia fu la chiave del successo di Orville e Wilbur Wright.
Perciò, quando subite una battuta d’arresto, cercate di vederla sotto una luce positiva facendo tesoro dell’esperienza. Analizzate la situazione, cercate di capire dove avete sbagliato e poi correggete l’errore o ponete rimedio alla debolezza. È utile parlarne con altri, dato che “mediante il consiglio i piani stessi sono fermamente stabiliti”. (Proverbi 20:18) Naturalmente, a ogni tentativo che fate, acquistate più esperienza e capacità, cose che alla fine contribuiranno al vostro successo.
Un terzo aspetto essenziale della perseveranza è quello di agire in modo coerente. L’apostolo Paolo ci esorta: “Fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta”. (Filippesi 3:16) Come ha detto un educatore, “col tempo la moderazione e la coerenza danno risultati rilevanti”. Lo si può illustrare con la famosa favola di Esopo sulla tartaruga e la lepre. La tartaruga vinse la corsa pur essendo molto più lenta della lepre. Come mai? Perché affrontò il compito con costanza e disciplina. Non abbandonò la corsa, ma scelse una velocità che poteva realisticamente sostenere, e poi la mantenne finché non tagliò il traguardo. Dato che la persona organizzata e costante fa progressi regolari, rimane motivata e quindi è più difficile che abbandoni la corsa o venga eliminata. Sì, “correte in modo tale” da raggiungere la vostra meta.
Scegliere mete degne
Naturalmente, perché la perseveranza abbia valore, bisogna porsi delle mete degne. Molte persone lottano per ottenere cose che non danno la felicità. Ma la Bibbia indica: “Chi guarda attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in essa . . . sarà felice nel suo operare”. (Giacomo 1:25) Perciò studiare per comprendere la legge di Dio esposta nella Bibbia è una meta sicuramente degna. Perché? Basilarmente perché la legge di Dio si fonda sulle sue perfette e giuste norme. Essendo il Creatore, egli sa cos’è meglio per le sue creature. Se quindi persistiamo nell’apprendere le istruzioni di Dio e nell’applicarle nella nostra vita, saremo sicuramente felici. “Confida in Geova con tutto il tuo cuore . . . In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso renderà diritti i tuoi sentieri”, prometteProverbi 3:5, 6.
Per di più acquistare conoscenza di Dio e di Gesù “significa vita eterna”, dice Gesù. (Giovanni 17:3) Le profezie bibliche indicano che viviamo negli “ultimi giorni” di questo sistema. (2 Timoteo 3:1-5; Matteo 24:3-13) Presto il Regno di Dio, il suo giusto governo, affermerà il suo dominio sugli abitanti della terra. (Daniele 2:44; Matteo 6:10) Questo governo porterà un’era di pace, prosperità e benessere senza precedenti per tutto il genere umano ubbidiente. (Salmo 37:10, 11; Rivelazione [Apocalisse] 21:4) “Dio non è parziale”, dice Atti 10:34. Infatti l’invito a goderne i benefìci è rivolto a tutti.
La Bibbia è un libro antico ricco di sapienza e significato. Per comprenderla ci vogliono tempo e sforzi. Ma con l’aiuto di Dio — e perseverando nel ricercarne la conoscenza — può divenire un libro aperto per noi. (Proverbi 2:4, 5; Giacomo 1:5) Riconosciamo che mettere in pratica ciò che si impara può non essere facile. Dobbiamo modificare il nostro modo di pensare o le nostre abitudini. Amici o familiari ben intenzionati possono addirittura opporsi al nostro studio della Bibbia. Perciò la perseveranza è essenziale. L’apostolo Paolo ci ricorda che Dio darà la vita eterna a coloro che mostrano “perseveranza nell’opera buona”. (Romani 2:7) I testimoni di Geova saranno lieti di aiutarvi a raggiungere questa meta.
Siate certi che se persevererete nell’acquistare conoscenza di Dio e della sua volontà e persisterete nel mettere in pratica ciò che imparate avrete successo. — Salmo 1:1-3.

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