domingo, 8 de junio de 2014

L’orgoglio è ingannevole e deleterio

ORGOGLIO
Eccessiva stima di sé; irragionevole sentimento di superiorità dovuto a talento, bellezza, ricchezza, rango, ecc.; comportamento sprezzante; contegno insolente o arrogante; presunzione. Più raramente l’orgoglio può avere anche il significato positivo di soddisfazione o euforia derivante da qualche azione o possedimento. Alcuni sinonimi di orgoglio sono egotismo, arroganza, alterigia.
Il verbo ebraico gaʼàh significa letteralmente “divenire alto; innalzarsi”, e da esso derivano varie parole ebraiche che hanno attinenza con l’orgoglio. Queste forme derivate sono in genere tradotte “superbia” o “esaltazione”, e, sia in senso buono che in senso cattivo, “eminenza” e “superiorità”. — Gb 8:11; Ez 47:5; Isa 9:9; Pr 8:13; 15:25; Sl 68:34; Am 8:7.
Anche il verbo greco kauchàomai, che significa “vantarsi, provare orgoglio, esultare”, viene usato sia in senso buono che in senso cattivo, cosa che si può determinare dal contesto. — 1Co 1:29; Ro 2:17; 5:2.
L’orgoglio è ingannevole e deleterio. Chi è orgoglioso può non riconoscere di esserlo e attribuire le proprie azioni ad altre cause per non ammettere il proprio orgoglio. Ciascuno dovrebbe esaminare attentamente se stesso e i propri motivi per determinare se ha questa cattiva qualità. L’apostolo Paolo indica la necessità di avere il giusto motivo e di conoscere se stessi sotto questo aspetto, quando dice: “Se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare [forma di kauchàomai], ma non ho amore, non ne ho nessun profitto”. — 1Co 13:3.
Si dovrebbe dunque estirpare l’orgoglio dalla propria personalità, per il proprio bene. E, cosa ancora più importante, lo si deve eliminare per piacere a Dio. Bisogna addirittura odiarlo, perché la Parola di Dio dice: “Il timore di Geova significa odiare il male. Ho odiato la superbia e l’orgoglio e la via cattiva e la bocca perversa”. — Pr 8:13.
Chi non si libera dell’orgoglio soffrirà. “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell’inciampo” (Pr 16:18), e “Geova demolisce la casa di chi si esalta”. (Pr 15:25) Ci sono numerosissimi esempi del crollo subìto a causa dell’orgoglio da individui, dinastie e nazioni. — Le 26:18, 19; 2Cr 26:16; Isa 13:19; Ger 13:9; Ez 30:6, 18; 32:12; Da 5:22, 23, 30.
L’orgoglio è ingannevole. L’apostolo Paolo consiglia: “Se qualcuno pensa di essere qualcosa quando non è nulla, inganna la propria mente”. (Gal 6:3) L’orgoglioso pensa di fare la cosa più vantaggiosa o rimunerativa per sé, ma non tiene conto di Dio. (Cfr. Ger 49:16; Ri 3:17). La Bibbia dice: “È meglio essere modesti di spirito con i mansueti che dividere le spoglie con chi si esalta”. — Pr 16:19.
Vanto. Il verbo greco kauchàomai (vantarsi), è usato spesso per indicare orgoglio egoistico. La Bibbia spiega che nessuno ha motivo di vantarsi di se stesso o dei suoi successi. Nella congregazione cristiana di Corinto alcuni erano orgogliosi di sé o di altri uomini, e questo causava divisioni nella congregazione. Pensavano in modo carnale, seguendo uomini invece di Cristo. (1Co 1:10-13; 3:3, 4) Costoro non si interessavano del benessere spirituale della congregazione, ma si vantavano dell’aspetto esteriore e non cercavano di aiutare i compagni di fede ad avere un cuore buono agli occhi di Dio. (2Co 5:12) Perciò l’apostolo Paolo riprese severamente la congregazione, spiegando che i cristiani non avevano ragione di vantarsi di nessuno se non di Geova Dio e di quello che aveva fatto per loro. (1Co 1:28, 29; 4:6, 7) La regola era: “Chi si vanta, si vanti in Geova”. — 1Co 1:31; 2Co 10:17.
Giacomo fratellastro di Gesù fu ancora più chiaro nel condannare quelli che si vantavano di certe imprese mondane che intendevano compiere. Disse loro: “Voi provate orgoglio delle vostre ostentazioni. Tutto questo inorgoglirsi è malvagio”. — Gc 4:13-16; cfr. Pr 27:1.
Aspetto positivo. Sia il verbo ebraico gaʼàh che quello greco kauchàomai, nelle varie forme, possono anche indicare in senso positivo l’orgoglio o la soddisfazione che si prova per aver compiuto una determinata azione o per qualcosa che si possiede. Il salmista definì Israele “l’orgoglio di Giacobbe, che [Geova] ha amato”. (Sl 47:4) In una profezia sulla restaurazione Isaia disse che il frutto del paese sarebbe stato “qualcosa di cui essere orgogliosi”. (Isa 4:2) Per la fede, l’amore e la perseveranza che i cristiani di Tessalonica mostravano, l’apostolo scrisse loro: “Noi stessi siamo orgogliosi di voi fra le congregazioni di Dio”. (2Ts 1:3, 4) I cristiani sono orgogliosi di avere Geova come loro Dio, di avere acquistato conoscenza di lui e di essere riconosciuti da lui. Seguono il principio: “Chi si vanta si vanti a causa di questa medesima cosa, di avere perspicacia e di avere conoscenza di me, che io sono Geova, Colui che esercita amorevole benignità, diritto e giustizia sulla terra”. — Ger 9:24; cfr. Lu 10:20.

Siate sempre “di mente umile”
9 Per essere amici di Dio dobbiamo essere “di mente umile”. (1 Piet. 3:8; Sal. 138:6) L’importanza dell’umiltà è ben illustrata in Giudici capitolo 9. Iotam, figlio di Gedeone, disse: “Una volta gli alberi andarono a ungere un re su di loro”. Iotam menzionò l’olivo, il fico e la vite, che rappresentavano persone degne che non ambivano a dominare sugli altri israeliti. Invece il pruno, utile solo come combustibile, rappresentava il dominio dell’orgoglioso Abimelec, un omicida che voleva dominare sugli altri. Benché ‘facesse da principe su Israele per tre anni’, Abimelec subì una morte prematura. (Giud. 9:8-15, 22, 50-54) È molto meglio essere “di mente umile”!
10 Nel I secolo si crearono delle tensioni tra l’orgoglioso Erode Agrippa, re della Giudea, e gli abitanti di Tiro e Sidone che invece volevano la pace con lui. Mentre Erode pronunciava un discorso, essi gridarono: “Voce di un dio e non di un uomo!” Erode non rifiutò quell’adulazione, e l’angelo di Geova lo colpì, così che morì di una morte terribile “perché non aveva dato la gloria a Dio”. (Atti 12:20-23) Se abbiamo buone capacità come oratori o insegnanti delle verità bibliche, diamo sempre a Dio il merito di quello che ci permette di fare! — 1 Cor. 4:6, 7; Giac. 4:6.

L’umiltà è un pregio o un difetto?
CHI è orgoglioso e arrogante viene spesso presentato come una persona da imitare. Chi invece è umile e mite tende a essere visto come una persona debole, timida o servile. Ma la vera umiltà è davvero un difetto, una debolezza? E l’orgoglio è effettivamente un pregio, un punto di forza? Cosa dice la Bibbia?
Anzitutto va precisato che la Bibbia parla in modo positivo di certe forme di orgoglio. Per esempio, i cristiani dovrebbero essere orgogliosi che Geova sia il loro Dio e che egli li consideri suoi servitori. (Salmo 47:4; Geremia 9:24; 2 Tessalonicesi 1:3, 4) I genitori possono essere orgogliosi dei figli quando questi tengono una condotta cristiana esemplare e sostengono con coraggio e fermezza la vera adorazione. (Proverbi 27:11) L’orgoglio però ha anche un lato negativo.
Orgoglio e umiltà visti da vicino
Una definizione di orgoglio è “eccessiva stima di sé”. Questo tipo di orgoglio fa sentire troppo importanti e superiori agli altri, forse a motivo di bellezza, razza, posizione, doti o ricchezza. (Giacomo 4:13-16) La Bibbia parla di uomini che sono “gonfi d’orgoglio”. (2 Timoteo 3:4) Per dirla in altre parole, questi uomini hanno un’opinione troppo alta di sé, un’opinione ingiustificata.
Gli umili invece cercano di vedersi in modo onesto e obiettivo, riconoscendo le proprie imperfezioni e la propria posizione modesta davanti a Dio. (1 Pietro 5:6) Oltre a ciò, quando gli altri manifestano qualità notevoli lo ammettono e perfino se ne rallegrano. (Filippesi 2:3) Quindi non si fanno rodere dall’invidia o dominare dalla gelosia. (Galati 5:26) È logico pertanto che la vera umiltà favorisca buoni rapporti con gli altri e sia fonte di stabilità emotiva.
Considerate l’esempio di Gesù. Prima di venire sulla terra era una potente creatura spirituale in cielo. E una volta sulla terra fu un uomo perfetto e senza peccato. (Giovanni 17:5; 1 Pietro 2:21, 22) Le sue capacità, la sua intelligenza e la sua conoscenza non avevano paragoni. Eppure Gesù non si mise mai in mostra ma rimase sempre umile. (Filippesi 2:6) In un’occasione lavò persino i piedi agli apostoli; inoltre si interessava sinceramente dei bambini. (Luca 18:15, 16; Giovanni 13:4, 5) Infatti una volta, tenendo un bambino vicino a sé, disse: “Chi si umilia come questo bambino è il più grande nel regno dei cieli”. (Matteo 18:2-4) Secondo Gesù, e anche secondo il Padre suo, la vera grandezza viene dall’umiltà, non dall’orgoglio. — Giacomo 4:10.
L’umiltà è un pregio
Pur essendo un esempio di umiltà, Gesù fu tutt’altro che debole, timido o servile. Dichiarò con coraggio la verità e non ebbe il minimo timore dell’uomo. (Matteo 23:1-33; Giovanni 8:13, 44-47; 19:10, 11) Si guadagnò addirittura il rispetto di alcuni oppositori. (Marco 12:13, 17; 15:5) Ma non fu mai prepotente. Attirò invece le persone con l’umiltà, la benignità e l’amore, conquistandosi così l’affetto delle persone, cosa che agli orgogliosi è impossibile. (Matteo 11:28-30; Giovanni 13:1; 2 Corinti 5:14, 15) Anche oggi milioni di persone si sottomettono lealmente a Cristo perché lo amano con sincerità e nutrono profondo rispetto per lui. — Rivelazione (Apocalisse) 7:9, 10.
La Parola di Dio incoraggia l’umiltà perché i modesti di cuore sono pronti ad accettare i consigli, ed è un vero piacere istruirli. (Luca 10:21; Colossesi 3:10, 12) Come Apollo, un eloquente insegnante della congregazione cristiana primitiva, essi sono felici di cambiare il proprio modo di vedere le cose quando vengono presentate loro informazioni nuove e accurate. (Atti 18:24-26) E non si vergognano di fare domande, mentre gli orgogliosi spesso si trattengono dal farlo per paura che la loro ignoranza divenga palese.
Considerate l’esempio di un eunuco etiope del I secolo che si chiedeva cosa significasse un certo passo della Scrittura. “Capisci effettivamente quello che leggi?”, gli chiese il discepolo cristiano Filippo. L’etiope rispose: “Realmente, come posso, se qualcuno non mi guida?” Se si considera che nel suo paese era probabilmente un uomo importante, l’etiope diede una vera prova di umiltà. Grazie ad essa poté ottenere profondo intendimento delle Scritture. — Atti 8:26-38.
C’è un netto contrasto fra l’etiope e gli scribi e i farisei ebrei, i quali si consideravano l’élite religiosa di quel tempo. (Matteo 23:5-7) Invece di ascoltare umilmente Gesù e i suoi seguaci, li derisero e li criticarono. Quindi a causa dell’orgoglio rimasero nelle tenebre spirituali. — Giovanni 7:32, 47-49; Atti 5:29-33.
Siete argilla morbida o indurita?
La Bibbia paragona Geova a un vasaio e gli esseri umani ad argilla. (Isaia 64:8) L’umiltà aiuta a essere come argilla morbida che Dio può modellare per farne un bel vaso; i superbi invece sono come argilla secca, indurita, che si può solo fare a pezzi. Un esempio di superbia tristemente noto è quello del faraone dell’antico Egitto che sfidò Geova e perse così la vita. (Esodo 5:2; 9:17; Salmo 136:15) La sconfitta del faraone ben illustra il proverbio: “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell’inciampo”. — Proverbi 16:18.
Quanto detto sopra non significa che i servitori di Dio non debbano mai lottare contro l’orgoglio. Gli apostoli di Gesù, per esempio, discussero spesso su chi fosse il più grande fra loro. (Luca 22:24-27) Ciò nonostante non si fecero dominare dall’orgoglio ma ascoltarono Gesù e infine cambiarono il loro atteggiamento.
“Il risultato dell’umiltà e del timore di Geova è ricchezze e gloria e vita”, scrisse Salomone. (Proverbi 22:4) Abbiamo ragioni più che valide per coltivare l’umiltà. In questa qualità ci sono forza e dolcezza, ma non solo: l’umiltà ci aiuta anche a ottenere il favore di Dio e la ricompensa della vita eterna. — 2 Samuele 22:28; Giacomo 4:10.
VI SIETE CHIESTI. . .
▪ L’orgoglio è sempre una qualità negativa? — 2 Tessalonicesi 1:3, 4.
▪ In che modo essere umili facilita l’apprendimento? — Atti 8:26-38.
▪ I servitori di Dio hanno bisogno di coltivare l’umiltà? — Luca 22:24-27.
▪ Cosa riserva il futuro agli umili? — Proverbi 22:4.

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