miércoles, 14 de mayo de 2014

Giovani cattolici esortati a testimoniare

 Luglio 2008, cattolici di tutto il mondo si sono ritrovati a Sydney, in Australia, per celebrare la Giornata Mondiale della Gioventù 2008, un evento religioso promosso dalla Chiesa Cattolica.
Visitatori, o pellegrini, provenienti da 170 nazioni si sono riversati per le strade sventolando bandierine, esultando, cantando e creando un’atmosfera di festa in tutta la città. In migliaia si sono radunati al porto di Sydney per riuscire a scorgere papa Benedetto XVI, che è arrivato su una nave accompagnata da un corteo variopinto di 12 barche. Circa 500 milioni di persone in tutto il mondo hanno seguito l’evento in diretta TV.
La messa conclusiva, celebrata nell’ippodromo della città, ha richiamato ben 400.000 persone, fra cui 4.000 esponenti ecclesiastici e 2.000 operatori televisivi. È stato il più grande raduno mai visto in Australia e ha eclissato il record di presenze stabilito in occasione delle Olimpiadi tenute nel 2000 a Sydney.
Che cos’è la Giornata Mondiale della Gioventù? Perché viene celebrata? Quali attività prevede? E cos’ha evidenziato riguardo alla fede dei giovani presenti a Sydney?
“Un’erosione della fede”
La Giornata Mondiale della Gioventù è un evento annuale volto a incentivare la fede dei giovani cattolici. I fedeli di solito celebrano la Giornata nella loro diocesi, ma ogni due o tre anni l’evento viene ospitato da una grande città e i giovani cattolici di tutto il mondo sono invitati a parteciparvi. Finora dieci città dei cinque continenti hanno organizzato questi raduni, e sono intervenute milioni di persone.
Tuttavia, come ammettono alcuni esponenti ecclesiastici, la Giornata Mondiale della Gioventù è anche un tentativo di arginare il declino della Chiesa Cattolica. “Si riscontra un’erosione della pratica religiosa, e in una certa misura un’erosione della fede”, ha detto il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney. “La Giornata Mondiale della Gioventù cerca di contrastare il fenomeno”.
Secondo dati del Vaticano, in tutto il mondo il numero dei sacerdoti è in diminuzione. Negli ultimi decenni, decine di migliaia di sacerdoti hanno svestito l’abito talare per sposarsi. Da 30 anni a questa parte in Australia il numero dei seminaristi ha visto un calo di oltre il 70 per cento. Oggi nella diocesi più grande dell’Australia l’età media dei sacerdoti è superiore a 60 anni, circa 20 in più dell’età media registrata nel 1977.
In molti paesi le presenze nelle chiese stanno scemando. Circa il 25 per cento degli australiani si definisce cattolico, ma di questo gruppo solo il 14 per cento va regolarmente in chiesa. Si ritiene che meno del 10 per cento dei ragazzi cattolici assista alle funzioni. Intanto molti cattolici non seguono i precetti della Chiesa su moralità sessuale, contraccezione e divorzio. Altri sono sfiduciati a motivo degli scandali in cui sono coinvolti degli ecclesiastici, come i casi di pedofilia.
La Giornata Mondiale della Gioventù “in effetti è il disperato tentativo di evitare lo sfacelo”, dice il Sydney Morning Herald. “Le gerarchie cattoliche in Australia e a Roma stanno cercando di attuare una ricostruzione e un rinnovamento che passino attraverso i giovani”. Come pensano di coinvolgerli?
Cerimonie pompose ed eventi
La Giornata Mondiale della Gioventù 2008 prevedeva pompose cerimonie religiose, pellegrinaggi, forum ed enormi raduni per celebrare la messa. Benché queste attività abbiano colpito profondamente molti pellegrini, alcuni hanno notato che ad animare l’atmosfera c’era anche un altro spirito. Alexandra, una ragazza cattolica venuta dagli Stati Uniti, ha detto a proposito della Giornata Mondiale della Gioventù: “In pratica è una grande festa”.
I sei giorni della manifestazione di Sydney prevedevano 450 eventi, fra concerti, proiezioni cinematografiche, rappresentazioni, mostre e teatro di strada. La musica spaziava dall’opera ai canti gregoriani, dall’heavy metal al rap. I concerti rock hanno attirato migliaia di giovani pronti a far baldoria.
Queste iniziative hanno destato la preoccupazione di alcuni cattolici. “È diventata solo un’occasione per far festa, una settimana di intrattenimenti, concerti ed eventi mondani”, ha detto il sacerdote Peter Scott a un’emittente australiana (ABC News). Anzi, nel 2000 papa Benedetto XVI, all’epoca cardinale Ratzinger, scrisse: “La musica ‘rock’ è espressione di passioni elementari, che nei grandi raduni di musica rock hanno assunto caratteri cultuali, cioè, di un controculto che si oppone al culto cristiano”.*
A questo punto viene da chiedersi se la Giornata Mondiale della Gioventù può davvero cambiare la vita delle persone. “Forse quella di una ristretta minoranza”, ha osservato Paul Collins, ex sacerdote. “Ma la maggioranza tornerà alla vita che faceva prima”, ha detto. “I grandi cambiamenti non avvengono sulla scia di eventi spettacolari, ma attraverso la riflessione, l’attenta pianificazione e la volontà di affrontare problemi profondamente radicati”.
“Mi sarete testimoni”
È evidente che le gerarchie ecclesiastiche sono consapevoli di tutto questo. Infatti il tema della Giornata Mondiale della Gioventù 2008 era: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”.*
I vescovi hanno incoraggiato i pellegrini a “scoprire un nuovo zelo apostolico per testimoniare più pienamente il Vangelo nel mondo attuale”. Papa Benedetto XVI li ha esortati a diventare “una nuova generazione di apostoli”, e in un’altra occasione li ha invitati a diffondere “la buona novella tra amici, familiari e tutti coloro che incontrano”.
Questi appelli hanno fatto breccia nel cuore dei pellegrini sinceri. Ramido, un ragazzo statunitense di 20 anni, ha detto a un giornalista: “Prendo seriamente il fatto di testimoniare”. D’altra parte Beatrice, una diciottenne italiana, ha osservato: “Oggi i giovani non parlano di Dio. Di questi tempi essere testimoni non è affatto facile”. Molti pellegrini si sono trovati d’accordo con due adolescenti texane, che hanno detto: “Da noi gli unici che testimoniano sono i testimoni di Geova!”
Giovani che testimoniano
I testimoni di Geova, giovani e meno giovani, sono conosciuti per la zelante testimonianza che rendono. Perché lo fanno? “Amiamo Dio, amiamo la gente e amiamo la Bibbia”, dice Sotir, un Testimone di 22 anni di Sydney.
Durante la Giornata Mondiale della Gioventù 2008 quasi 400 giovani Testimoni di Sydney, pur non prendendo parte all’evento, hanno partecipato a una speciale campagna per parlare delle verità bibliche ai pellegrini. “È stato un vero piacere conoscere questi giovani cattolici dalla mentalità spirituale”, ha detto Travas, che ha 25 anni. “Molti facevano delle interessanti domande sulla Bibbia ed è stato bello dare loro risposte soddisfacenti”.
“Avevo un approccio amichevole e informale”, racconta la ventitreenne Tarsha. “Volevo dare loro il benvenuto qui a Sydney e sentire in cosa credevano”. “Quando è stato possibile ho regalato ai visitatori il libro Cosa insegna realmente la Bibbia?”,* ha detto Frazer, che ha 20 anni. “Lo hanno accettato tutti volentieri”.
Evidentemente molti visitatori sono stati contenti di parlare con i giovani Testimoni. Suzanne, che veniva dalle Figi, ha chiesto a Belinda, una Testimone di 19 anni, perché Dio permette le sofferenze. Belinda le ha proposto di esaminare la risposta che dà il libro Cosainsegna la Bibbia. Alla fine Suzanne ha detto: “Di solito mi dicono che Dio agisce in modi misteriosi. Questa volta ho veramente trovato una risposta!” Quando Belinda le ha dato il libro, Suzanne ha esclamato: “Stavo cercando di memorizzare tutto quello che dicevi. Non pensavo che avrei potuto tenere il libro”.
Una donna filippina ha chiesto a Marina, una Testimone di 27 anni, di scattarle una foto davanti a un luogo caratteristico della città. Ne è nata una piacevole conversazione, e Marina le ha dato il libro Cosa insegna la Bibbia. “Proprio ieri sera ho pregato per riuscire a capire meglio la Bibbia”, ha detto la donna. “Forse questo libro è la risposta alla mia preghiera!”
Levi, un Testimone di 27 anni, ha incontrato una donna e sua figlia provenienti dal Panamá e si è messo a parlare con loro. Il discorso si è presto spostato su argomenti spirituali e ne è seguita una bella conversazione su alcuni insegnamenti della Bibbia. Le due donne hanno accettato il libro Cosa insegna la Bibbia. Poi Levi ha chiesto loro quale fosse stata la cosa più significativa del viaggio. Sollevando il libro, la ragazza ha risposto: “Aver incontrato te”.
Molti giovani cattolici sono stati felici di conoscere meglio la Bibbia. E a te piacerebbe capire meglio la Bibbia? Allora perché non chiedi ai testimoni di Geova un gratuito studio biblico a domicilio? Saranno lieti di aiutarti.

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